Ha sconvolto il mondo della
malainformazione italiana l’autorizzazione dell’Unione Europea alla
commercializzazione di insetti per alimentazione umana. Ovviamente l’utonto
medio di internet ha già fatto partire tutto il campionario di luoghi comuni
contro l’Europa, contro i burocrati, in difesa della mitica, mitologica e
assolutamente sopravvalutata “dieta mediterranea” e della buona cucina (aspetto
trepidante l’illuminante articolo di Carlin Petrini che ci rimanderà alla
mitica età dell’oro nella quale il latte scorreva al posto dei fiumi e le abili
mani delle massaie sfornavano agnolotti e tagliatelle così da sfamare i
braccianti delle colline piemontesi che non rischiavano di morir di fame). La
nostra enorme presunzione ci porta a trovare schifoso quello che centinaia di
culture al mondo trovano assolutamente normale e cioè mangiare larve, insetti,
ragni. In realtà nelle culture europee si trovano già ricette a base di questi
animaletti, si va dai bachi da seta fritti tedeschi alle zuppe di maggiolini francesi
e a ben pensare a certe abitudini alimentari italiane come il mitico formaggio
con i vermi sardo ma che si può trovare tranquillamente in altre parti del bel
paese. Siamo così ottusi e provinciali a considerare ciò che milioni di altri
esseri umani trovano gustoso come un fatto aberrante eppure dovremo prima o poi
fare fronte a un fatto inevitabile: la crescita del numero di abitanti della
terra, si arriverà ad un punto nel quale le risorse non basteranno per tutti e
la carne (la cui produzione è costosa sia da un punto di vista strettamente
economico che da un punto di vista ambientale) diventerà, anzi tornerà a
essere, un bene riservato a pochi eletti. A questo punto la nostra
alimentazione dovrà cambiare e avremo due strade, diventare vegetariani oppure
trovare le proteine la dove ci sono e quindi nelle gustose larve messicane o
nelle uova di formica nera ecc... Quando si parla di alimentazione e
soprattutto di alimenti tabù consiglio sempre un libro che ho scoperto per caso
grazie a Piero Angela: “Buono da Mangiare” di Marvin Harris esponente di quello
che viene chiamato Materialismo Culturale che è una branca dell’antropologia
culturale che pone come base della propria ricerca la pratica, la quotidianità,
la necessità, e che sostiene che non è la cultura a fare la necessità, ma la
necessità ad elevarsi, nella maggior parte dei casi, a cultura. Tipico esempio
è la vacca sacra degli indù, secondo Harris gli induisti non mangiano i bovini
non perché la loro religione non lo consente ma perché il bovino è più
importante come animale da lavoro e quindi ucciderlo per mangiarlo sarebbe una
follia. Allo stesso modo in medio oriente dove non si trovano foreste e boschi
in cui allevare suini, i maiali sarebbero competitori dell’uomo e quindi la
cultura pone un tabù religioso sul suo consumo facendo in modo che di fatto a
nessuno venga in mente di allevarli.
Vi consiglio di cuore di leggere questo libro e poi di ragionare sull’alimentazione
in modo meno filosofico e più pratico.Libri, cucina, baseball, calcio, sport in genere, politica e varia umanita'.
giovedì 29 ottobre 2015
mercoledì 14 ottobre 2015
L'irrazionale paura del "regime"
Il Senato ha approvato in terza
lettura la riforma costituzionale che trasformerà il senato in una sorta di
camera di rappresentanza delle regioni (e delle principali città). Tra le molte
critiche fatte a questa riforma trovo particolarmente risibili quelle che
indicano nella fine del bicameralismo perfetto l’inizio di un “regime” nel
quale il governo avrà poteri enormi. Allora mi sono andato a documentare e ho
fatto una ricerchina sui sistemi bicamerali imperfetti esistenti in Europa.
Francia:
Il Senato non è eletto in modo
diretto, i 348 senatori sono eletti da 150.000 grandi elettori, per la maggior
parte costituiti da amministratori locali (sindaci, consiglieri municipali,
consiglieri dipartimentali e consiglieri regionali), oltre ai deputati dell'Assemblea
Nazionale; i 12 senatori in rappresentanza dei francesi residenti all'estero
sono scelti dai 155 membri dell'Assemblea dei francesi all'estero.
Le due camere hanno praticamente
gli stessi poteri e le leggi devono essere approvate da entrambi i rami, ma nel
caso questo non accada è previsto un sistema per il quale prima interviene una
sorta di commissione mista e in caso non
si arrivi ad un accordo tra le camere il governo può intervenire e
assegnare l’approvazione all’Assemblea nazionale che così assume una posizione
predominante rispetto al Senato.
Germania
Esistono due camere il Bundestag
e il Bundesrat, il secondo costituisce l’espressione dei lander che delegano da
un minimo di 3 a un massimo di sei rappresentanti fino a raggiungere i 69
delegati che lo costituiscono. Il Bundesrat ha una funzione legislativa
limitata solo ad alcune materie e non partecipa all’elezione ne’ del
Cancelliere ne’ del Presidente della Repubblica.
Regno Unito
Esiste la Camera dei Lord
composta da 826 membri di cui 92 ereditari, 709 membri a vita (il cui titolo
non passerà ai figli) e 38 sono in leave of absence, ed ha carattere di
fatto solo consuntivo.
Spagna
E’ l’unico paese nella quale una
parte dei componenti del senato sono eletti direttamente, dei 264 componenti 208
sono eletti e 56 sono indicati dalle Comunità Autonome. Anche in questo caso il
potere legislativo del senato è
limitato e in ultima analisi il Congresso può approvare una legge anche
senza tener conto delle osservazioni e delle modifiche apportate.
Questi sono solo alcuni esempi in
paesi di dimensioni simili al nostro, non mi pare che in nessuno si possa
parlare di “regime” o di “dittatura” e non è un caso se quasi tutti hanno una
velocità decisionale di fronte alla crisi o agli avvenimenti internazionali di
gran lunga superiore a quella italiana.
martedì 6 ottobre 2015
Che mi tocca rimpiangere
Ad un certo punto della storia
italiana è nato il mito della società civile come unica pulizia del mondo
corrotto e disonesto della politica. In parlamento abbiamo eletto cumuli di
avvocati, giornalisti, ingegneri, professori universitari, imprenditori, medici,
architetti; ne abbiamo fatto sindaci, ministri, presidenti di regione. Tutti
questi signori hanno solamente peggiorato la situazione riuscendo a far
rimpiangere i politici di professione, quelli che uscivano dalle scuole di
partito ma che si facevano le ossa nelle istituzioni partendo dai consigli
circoscrizionali fino ad arrivare al parlamento. Adesso che anche questi
rappresentanti della società (in)civile hanno fallito è il momento degli
indignati in servizio permanente ed effettivo, degli “onesti” che hanno reso le
istituzioni un grande ed enorme Barnum, in cui tutti hanno diritto di parola,
in cui deputati e senatori fanno più notizia per atteggiamenti, parole e gesti
stravaganti o violenti (dai chip sottopelle, ai gesti volgari, alle teorie complottiste
più assurde, alle scie chimiche, all’insulto come arma politica) e tutto questo
ha dato la stura ad un vero e proprio squadrismo virtuale con il quale si
aggrediscono giornalisti, commentatori, politici o anche semplici persone
normali sapendo di poter contare sull’anonimato e sulla presunta protezione del
mondo virtuale. Tutto questo mentre il mondo cambia, cambiano i rapporti di
forza, la vecchia europa diventa sempre più irrilevante sia economicamente che
politicamente e offre il fianco ai rigurgiti fascisti e nazionalisti. Se questo
è il futuro…
RIDATEMI ANDREOTTI…
sabato 12 settembre 2015
Straccetti di pollo all’orientale
Prendete del curry e dello zenzero in polvere, tostateli in
una padella antiaderente per esaltarne il sapore. Preparate una marinata con il
curry e lo zenzero, lime (o limone), menta e miele (se possibile di castagno).
Tagliate a striscioline il petto di pollo e mettetelo a marinare con il
composto preparato prima. Dopo almeno una mezz’ora scaldate una padella
antiaderente con una noce di burro e un cucchiaio d’olio, mettete gli
straccetti un po’ alla volta in modo che prendano calore subito e il miele
caramelli. Fate cuocere qualche minuto
finche’ il pollo sia cotto. Togliete gli straccetti e lasciate ridurre il fondo
di cottura che mettere sopra agli straccetti quando impiatterete.
mercoledì 29 luglio 2015
Greci!" Zappate la terra.
Secondo la, sedicente, esperta Panzana Shiva la soluzione alla crisi greca e' il ritorno alla terra. Nella sua delirante visione, sua e' anche degli imbecilli alla Petrini, basta zappare l'orto per sistemare tutto. Non riesco a capire come persone di normale intelletto vadano dietro a questi ignobili personaggi, basta aprire un libro di storia oppure anche solo un romanzo per scoprire come quel mondo bucolico che loro propugnano ha creato morti di fame, malati cronici e un'emigrazione che non ha avuto uguali nella storia dell'umanita'... ma tanto loro vivono a 10.000 euri a conferenza...
martedì 14 luglio 2015
Non è vero che... 2
Che in Italia il Primo Ministro viene eletto
Che in Italia esiste la carica di Primo Ministro, esiste la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri
Che in Italia esistono i governatori
Che si possa fare un referendum sull'Euro
martedì 30 giugno 2015
Non è vero che...
Che L’Unione Europea imporrà di produrre formaggi senza
latte
Che i vaccini provocano l’autismo
Che in India usano la coca cola come pesticida
Che l’Islanda non ha cancellato il debito con il Fondo
Monetario
Che l’Argentina dopo il default è rinata
Che il Prof. Veronesi ha dichiarato che il metodo Di Bella
funziona
martedì 24 marzo 2015
Numero Zero
Dopo cinque anni Umberto Eco
torna con un romanzo andando a esplorare un’epoca molto più vicina a noi.
Nell’Italia del 1992 un misterioso “Commendatore” con interessi nell’editoria
incarica Simei di mettere su un quotidiano dal nome “Domani”. Simei si mette
all’opera e mette su una redazione variegata sotto la direzione di Colonna che
è il personaggio che conduce la stora. Una redazione che rappresenta il mondo
del giornalismo in tutte le sue sfaccettature dal redattore di mezz’età alla
giovane giornalista specializzata in gossip. In realtà questo giornale non è
destinato alla pubblicazione ma nelle intenzioni del Commendatore e di Simei
dovrebbe essere una macchina del fango per tenere sotto scacco i potenti del
momento. Il romanzo è una scusa per parlare del mestiere di giornalista e per
rappresentare come si possono costruire le notizie rendendole credibili
(concetto già esplorato nel Pendolo, in Baudolino e anche nel Cimitero di
Praga), di come si possa leggere la storia collegando eventi non
necessariamente legati tra loro. Troviamo quindi una cavalcata attraverso il
secondo dopoguerra, dalla cattura di Mussolini a Gladio; dalla P2 al Golpe
Borghese. Si finirà con un omicidio, una storia d’amore e una fuga e la
precipitosa ritirata del Commendatore dall’impresa. C’è molto Eco in questo
romanzo anche se per i suoi standard potremmo definirlo un racconto lungo, i
personaggi sono descritti con maestria, le ricostruzioni storiche credibili
anche quando possono sembrare inverosimili. Anche la parte su Gelli in parte
ricopiata da Wikipedia è un esempio di come in questa società fortemente
digitalizzata recuperare dati, testi e storie sia relativamente facile e di
come nessuno si preoccupi dell’autorevolezza o meno delle fonti.
giovedì 8 gennaio 2015
scontro di civilta' oppure fallimento di un modello di, falsa, integrazione
Dopo i fatti di Parigi tutti si affanneranno a richiamare gli scritti della Fallacci o di Magdi Allam, tireranno per la giacchetta Eco che oggi dice "c’è una guerra in corso e noi ci siamo dentro fino al collo" e che molti intepretano come un endorsement alle tesi dei due succitati quando in realta' e' semplicemente la rappresentazione di un dato di fatto. Ma quello che reputo molto piu' importante e' l'assoluta incapacita' del mondo occidentale nel comprendere cio' che sta succedendo e soprattutto che gli assassini di oggi non sono dei contadini o degli studenti provenienti dal medio oriente o dal nord africa ma sono ragazzi nati, cresciuti, educati e scolarizzati in europa. La Francia che ha sempre sbandierato l'integrazione come fiore all'occhiello oggi si accorge integrazione non e' solo avere una lingua comune, delle leggi comuni, delle scuole per tutti...ma e' soprattutto non costruire dei ghetti dai quali non esce mai nulla di buono e anzi spesso si cerca rifugio nel radicalismo. L'Europa e l'Italia magari pensino a quel fallimento quando si interrogano su come integrare chi viene da noi in cerca di fortuna.
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