La legge Fiano è passata alla camera e adesso dovrà essere
votata al senato, in molti la giudicano inutile perché un paese come l’Italia
dovrebbe avere le istituzioni abbastanza forti da escludere rigurgiti di questo
tipo. In realtà il nostro paese questi anticorpi non li ha e non li ha perché
non ha mai fatto veramente i conti con il suo passato. L’Italia del 26 aprile è
un’Italia devastata dalla guerra e senza una possibile forma di governo stabile
e che abbia in mano il territorio, in questa situazione spariscono i fascisti e
improvvisamente si diventa tutti democratici. Non vengono rimossi i prefetti,
non vengono rimossi i comandanti militari delle milizie repubblichine, in buona
parte del paese quelli che comandavano il 24 comandano anche il 26. L’Italia
repubblicana sceglie la via del perdono invece che quella della giustizia si
graziano migliaia di appartenenti al partito fascista, non si puniscono i capi.
La Germania ha avuto Norimberga, il Giappone il processo di Tokio… l’Italia
nulla se non qualche processo barzelletta alla fine dei quali un macellaio come
Graziani* ha potuto vivere gli anni della vecchiaia in totale libertà e vedersi
intitolare un memoriale dopo la sua morte. Un golpista e assassino come
Borghese** comandante della X MAS, è vissuto indisturbato e come loro decine di
assassini in divisa e senza.
Nel nostro paese le carte sono state prese e
nascoste e solo la casualità ha voluto che il famoso armadio della vergogna della
procura militare di Roma venisse alla luce (da Wikipedia “L'espressione Armadio della
Vergogna fu coniata per la prima volta dal giornalista Franco Giustolisi in
alcune inchieste per il settimanale l'Espresso in cui denunciò l'esistenza di
un armadio[1],
rinvenuto nel 1994
in un locale di palazzo Cesi-Gaddi (sede di vari organi giudiziari militari)
in via degli Acquasparta nella città di Roma, vi erano
contenuti 695 fascicoli
d'inchiesta e un Registro generale riportante 2274 notizie di reato, relative a crimini
di guerra commessi sul territorio italiano durante l'occupazione nazifascista.”)
È questo l’humus che ha consentito una lettura tutto sommato
benevola del ventennio, che permette di sentir dire da deputati della
Repubblica che in fondo ha fatto tante cose buone, che permette di dichiararsi
tranquillamente fascisti.
Se siamo obbligati a una legge come quella in discussione è
proprio per questi motivi, non possiamo più permettere che la nostra storia
venga volutamente calpestata e che non ci sia più una netta delimitazione tra
l’Italia fascista e l’Italia democratica.
*Rodolfo Graziani (1882-1955) “eroe” della riconquista della
Tripolitania (1924) e della Cirenaica (1928-1930), vicegovernatore della
Cirenaica italiana, responsabile della deportazione delle popolazioni libiche,
responsabile dell’utilizzo dell’Iprite nella campagna di Etiopia, responsabile
dei 3.000 morti dell’eccidio di Addis Abeba (1937), responsabile delle truppe
italiane in nord africa all’inizio della II guerra mondiale venne ripetutamente
sconfitto dagli inglesi e quindi rimosso e rimpatriato. Ministro delle forze
armate della Repubblica Sociale sottoscrisse il bando che condannava a morte i
renitenti alla leva. Alla fine della guerra non venne processato per i fatti
etiopi (benchè l’Etiopia ne avesse fatto richiesta), venne processato da un
tribunale militare per gli anni di Salò, condannato a 19 anni di reclusione se
ne vide condonare ben 17! Scontò 4 mesi e venne rilasciato. Partecipò alla
fondazione del Movimento Sociale. Nel 2012 ad Affile paese nel quale visse e
morì dopo la guerra venne inaugurato un mausoleo a lui intitolato, il sindaco
lo definì “un esempio per i giovani”
**Junio Valerio Borghese (1906-1974) durante la guerra
civile spagnola combatte dalla parte dei franchisti come comandante del
sommergibile “Iride”. Comandante della X flottiglia Mas durante la II guerra
mondiale, dopo l’armistizio aderisce con il reparto alla Repubblica Sociale
combattendo a fianco dei Tedeschi, in questa fase si rende colpevole dei
rastrellamenti di civili sulla linea gotica durante i quali si registrano
saccheggi, eccidi, sevizie, torture, esecuzioni sommarie. Alla fine della
guerra venne arrestato e poi rilasciato. Grazie alla protezione americana, una
volta riarrestato, gli venne concesso di essere processato dalla corte di
assise di Roma presieduta dal Dr. Caccavalle ex presidente dell’opera fascista
per le famiglie numerose e amico del Principe Borghese stretto parente di Junio
Valerio. Venne così prosciolto dall’accusa di crimini di guerra, condannato a
due ergastoli per “collaborazionismo”, il dispositivo della sentenza ridusse la
condanna a 12 anni di cui 9 condonati e gli altri amnistiati. Tornò quindi in
libertà e aderì al Movimento Sociale per poi avvicinarsi alla destra
extraparlamentare e a fondare il Fronte Nazionale. Nel 1970 fu a capo del
fallito colpo di stato di cui i servizi segreti americani erano a conoscenza,
fuggì quindi in spagna sotto la protezione del regime franchista. Morì a Cadice
nel 1974 dopo un viaggio insieme al terrorista fascista Stefano delle Chiaie in
Cile per incontrare Pinochet e il capo della polizia segreta Jose Carrasco.