Fin dagli anni’90
a Torino esiste una Zona a Traffico Limitato (ZTL), la sua creazione
nasceva da un tentativo di arginare il traffico di chi utilizzava il
centro come attraversamento della città e, unito alla sosta a
pagamento, a garantire la rotazione dei parcheggi. Con varie
modifiche la ZTL ha resistito fino ad oggi.
Il nuovo progetto di
allargamento e prolungamento della ZTL creato da questa giunta
comunale invece poggia su basi completamente diverse e
sostanzialmente errate:
- riduzione
inquinamento, però dai dati delle centraline torinesi risulta che la
peggior qualità dell’aria è in Piazza Rebaudengo (e la cosa ha un
senso considerato che è uno snodo importantissimo per la
circolazione).
- riduzione del
traffico, già oggi con i provvedimenti in corso il traffico interno
alla ZTL è pressoché inesistente si rianima un po’ dopo le 10,30
ma veri e propri ingorghi non si verificano (basterebbe che i signori
della giunta uscissero ogni tanto dai loro uffici per rendersene
conto)
- incentivare una
mobilità sostenibile, a parte il fatto che “mobilità sostenibile”
non significa nulla se non spiegando per chi. L’idea che il centro
venga ridotto a un’enorme area ciclabile è una stupidaggine che
solo l’ideologica veteroambientalista poteva partorire. La mobilità
ciclistica è ampiamente garantita dalle innumerevoli aree pedonali e
dallo scarso traffico presente.
È evidente che
nessuna di queste motivazioni sia reale e corrisponda invece ai veri
obiettivi di questa giunta:
- fare cassa con i
permessi
- penalizzare il
centro, i suoi residenti e i suoi commercianti a favore degli
innumerevoli centri commerciali che continuano a sorgere a Torino (e
che si erano impegnati a non autorizzare e invece si scopre, notizia
di ieri, che il comune spenderà 800.000 euro per il restauro delle
facciate dei Quartieri Militari e che questi soldi arriveranno dagli
oneri di urbanizzazione, è quindi evidente che continueranno ad
autorizzare centri commerciali per fare cassa). D’altronde che
questa giunta veda il centro come covo di privilegiati da punire è
noto.
- Ideologia, alcuni
consiglieri comunali (di cui non faccio il nome per non dare una
visibilità che non meritano) e alcuni assessori che sono convinti
che l’unico mezzo di trasposto sostenibile sia la bicicletta. Ma è
una visione tipica di chi non ha mai dovuto fare i conti con gli
impegni di un lavoro vero, di una famiglia e della necessità di
muoversi velocemente all’interno della città.
Mi permetto di fare
due considerazioni se a Torino si vuole una “mobilità sostenibile”
(qualunque cosa voglia dire) migliorate il trasporto pubblico
rendendolo efficiente e conveniente. Abbandonate l’ideologia del
“tutti in bici” non tutti i cittadini hanno l’età per farlo e
non tutti possono permettersi di farlo vuoi per la distanza da
coprire o vuoi perché devono trasportare altre persone oppure
oggetti. E se veramente avete a cuore l’interessa dell’ambiente
intervenite sull’inquinamento ma in modo reale e non punitivo e
invito i responsabili a leggere questo
articolo della Stampa
P.S. è di oggi
anche la notizia che alla rotonda Maroncelli verranno piazzati due
semafori invece che un sottopasso, le lunghe attese ai semafori
provocheranno un aumento folle di polveri sottili.