L’altro
ieri su alcuni “autorevoli” quotidiani, tra cui il Messaggero e
il Gazzettino, compare la notizia, senza riferimenti, che a Padova un
bambina di 9 anni sarebbe stata data in sposa ad un uomo di 35 (o 46
a seconda delle fonti). Manco a dirlo i lupi dell’indignazione e
del razzismo si fiondano sulla notizia che sui social viene condivisa
a manetta. Il giorno dopo Matti Feltri, nella sua rubrica quotidiana
su “La Stampa” la riprende con il solito moralismo d’accatto.
In mattinata compare la smentita da parte dei Carabinieri di Padova e
quindi la notizia risulta FALSA… Poco dopo anche la pagina Facebook
della Stampa che aveva rilanciato il Buongiorno di Feltri pubblica
una smentita che si chiude così:
“...il
Buongiorno resta intatto perché il fenomeno delle spose bambine, e
quasi esclusivamente nella comunità musulmana, rimane un dato di
fatto (e la condizione della donna a maggior ragione) come segnala
per esempio Amnesty International. In definitiva, la notizia è
falsa, ma la riflessione sopravvive.”
In
questa frase ci sono due errori che fanno parte evidentemente di un
bias dell’autore, il primo è l’ultima frase che è sbagliata
perché una notizia falsa non può creare una riflessione vera ed è
una delle giustificazioni utilizzate per condividere Fake news,
Bufale e notizie che il alcuni casi possono rovinare la vita a delle
persone reali. Il secondo è che il fenomeno delle spose bambine
viene accreditato come tipico delle comunità musulmane. Questo è un
evidente pregiudizio del giornalista, ma non solo suo, e dire che
basterebbe informarsi un po’ per scoprire che questa “usanza” è
diffusa in tutto il mondo, compresa la civilissima europa, e non fa
distinzione di razza e di religione come si può vedere in questa
immagine pubblicata dal sito http://www.truenumbers.it/
oppure
leggendo il rapporto
pubblicato dall’ICRW (International Center for Research on Women)
, o in articoli pubblicati anche dalla stampa italiana e relativi
agli Stati Uniti come questo
del Fatto Quotidiano oppure questo
di Repubblica che riprendono il rapporto
pubblicato da Unchained at last.
Questa,
voluta, faciloneria da parte dei giornalista non fa altro che
peggiorare la qualità dell’informazione e favorire la crescita dei
movimenti razzisti e populisti e ad aumentare il pregiudizio nelle
fasce meno informate della popolazione.