In seguito alle leggi razziali del 1938, con il divieto agli ebrei di possedere e gestire attività commerciali, la famiglia Colombo si trovò costretta ad affidare formalmente il negozio a un loro dipendente di fiducia. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione nazista dell’Italia del centro-nord cominciarono le deportazioni degli ebrei italiani verso i campi di sterminio in Polonia; Enrico, Benvenuto e Mario furono vittime del tradimento da parte del dipendente che gestiva il loro negozio. Scesi a Torino il 27 ottobre 1943 per quello che doveva essere un incontro di affari al caffè Zucca in via Roma, i Colombo vi furono arrestati dalle SS. Il dipendente fedifrago incassò la taglia di 5.000 lire per ogni arrestato (circa 1.550 euro attuali) e si appropriò del negozio. Enrico, Benvenuto e Mario vennero deportati a Auschwitz il 6 dicembre 1943. Benvenuto ed Enrico vennero uccisi al loro arrivo a Auschwitz l’11 dicembre 1943, Mario sopravvisse ancora un’anno alle dure condizioni del campo.
Davanti all'ingresso della Regione l'artista tedesco Gunter Demning ha posto 3 Stolpersteine (pietre d'inciampo) alla loro memoria
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