Nell'ormai annosa e, in buona parte, stucchevole diatriba sulla "vera carbonara" vorrei aggiungere i miei "two cents", è appurato che la prima ricetta pubblicata in Italia risalga al 1954 e sia la ricetta 278 pubblicata sulla "cucina italiana" e prevedeva: spaghetti, pancetta, gruviera, aglio, uova intere, sale, pepe, si noti che non si parla di guanciale, pecorino e si aggiunge l'aglio. Nel 1960 Carnacina (romano, all'epoca il più famoso gastronomo italiano che aveva lavorato con Escoffier e nei miglior alberghi e ristoranti d'Europa) e Veronelli pubblicano " La Grande Cucina" nella quale troviamo la loro ricetta della carbonara: spaghetti, ganascia di maiale (guanciale), olio, uova intere, parmigiano, sale, pepe, burro, panna liquida. Si può notare la mancanza del pecorino, la presenza del guanciale (citato per la prima volta nella ricetta) e la presenza di burro e panna.
Cosa possiamo evincere da tutto questo direi, semplicemente, che per l'ennesima volta viene fuori l'assoluta cialtroneria degli italiani che pensano di essere gli unici depositari di chissà quali segreti culinari e invece non sanno distinguere il vero dal falso
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