Il 12 Agosto si è giocata la partita Chicago White Sox - New York Yankees, e fin qui nulla di strano visto che era il 1928esimo incontro tra le due squadre, però non si è giocato nè nella grande mela e neppure nella windy city ma bensì a Dyersville, Iowa. A chi non segue il baseball il nome probabilmente non dirà nulla eppure è la location di uno dei film sul gioco più iconici della storia quel "Field of dreams" (in italiano tradotto, chissà perchè, "l'uomo dei sogni") uscito nel 1989 e tratto dal libro "Shoeless Joe" scritto da W.P. Kinsella nel 1982. Non starò a raccontare la trama della pellicola potete trovare tutto su https://en.wikipedia.org/wiki/Field_of_Dreams, voglio però puntare il riflettore sul personaggio che da il nome al libro e che ne rappresenta uno degli elementi fondamentali, quel Shoeless Joe Jackson che è da tutti ricordato come uno dei grandi del baseball.
Joseph Jefferson Jackson nasce nel 1887 a Pickens County, South Carolina figlio maggiore di una famiglia di contadini che non può permettersi di mandarlo a scuola, rimarrà per tutta la vita semianalfabeta motivo per il quale i suoi, rari, autografi valgono cifre da capogiro. A 13 anni viene notato dal proprietario di una company town chiamata Brandon Mill (le company town erano città satelliti nelle quali vivevano gli operai dell'azienda che l'aveva fondata) e inizia a giocare per il team cittadino dal quale riceveva $2,50 per ogni partita giocata il sabato, è l'inizio della sua carriera.
Jacson (secondo a dx della seconda fila) nel 1907 con il Victor Mills team |
Nel 1908 firma per i Philadelphia Athletics dove rimane fino al 1909, passa poi a Cleveland e infine nel 1915 ai Chicago White Sox con i quali vince la World Series del 1917. Il soprannome "Shoeless" (scalzo) gli venne dato da un tifoso agli inizi della carriera quando per colpa di un paio di scarpe nuove che gli provocavano male ai piedi finì la partita scalzo. Ancora oggi è il 4° giocatore per media battuta in carriera, è il primo per tripli e media battuta in carriera sia per Cleveland che per Chicago, è stato votato dai tifosi come 12th miglior esterno della storia del baseball.
Un giocatore così dovrebbe trovare posto nella Hall of Fame eppure i suoi record e la sua popolarità vennero distrutti dalla vicende chiamata dai media statunitensi "Black Sox". Alla fine del campionato del 1919 le World Series vennero disputate tra i Cincinnati Reds e i White Sox con la vittoria dei primi per 5-3 (si giocava al meglio delle 9 partite) Shoeless terminò la serie con 12 su 32, avg 375, 5 su 12 con gli uomini in base, 5 punti, 3 doppi, 1 home run e 6 punti battuti a casa. Nel corso della stagione successiva diversi rumors su un accordo tra degli scommettitori e alcuni giocatori di Chicago per perdere la finale in cambio di denaro, attirarono l'attenzione della MLB che instituì un gran giurì per indagare sulla vicenda alla fine vennero individuati 8 partecipanti alla cospirazione che vennero radiati dal professionismo: Arnold "Chick" Gandil, Eddie Cicotte, Oscar "Happy" Felsch, "Shoeless" Joe Jackson, Fred McMullin, Charles "Swede" Risberg, George "Buck" Weaver, Claude "Lefty" Williams. In particolare la posizione di Jackson è sempre stata controvesa da un lato ammise di aver ricevuto $ 5.000 dagli scommettitori, dall'altro disse (e i numeri paiono dargli ragione) di aver giocato tutte le partite per vincere. Fatto sta che ancora oggi la MLB non trova motivazioni per riabilitarlo.
Shoeless continuerà a giocare per altri vent'anni in altre leghe semiprofessionistiche svolgendo anche altre attività tra cui proprietario di una lavanderia, un barbecue restaurant e infine un negozio di liquori a Greenville, South Carolina. Morirà di infarto il 5 dicembre 1955 senza smettere di professare la sua innocenza.
Jackson nel suo negozio di liquori |
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