sabato 27 gennaio 2018

Una memoria labile








Oggi è il 27 gennaio ed è la Giornata della memoria, dovrebbe essere un giorno che consente di riflettere su ciò che è stato in modo da non permettere che accada di nuovo. Si ascoltano grandi discorsi, commemorazioni. Si leggono profondi articoli delle miglior penne italiane ma, come sempre, l'Italia non affronta le sue colpe e responsabilità, fedele al mito "Italiani Brava Gente" rimuove. E sì che noi italiani abbiamo contribuito all'orrore non ci siamo tirati indietro nel rastrellare, nell'essere delatori, nell'intascare i beni di chi era costretto a scappare oppure veniva deportato (8.500 deportazioni, 7.500 morti). Scomparsi dai radar i campi di concentramento italiani; come la Risiera di San Sabba (diretta da un ufficiale delle SS (Odilo Lotario Globočnik ato a Trieste)nella quale trovarono la morte almeno 5.000 esseri umani, oppure il campo di Fossoli dove transitò Primo Levi in viaggio verso l'abisso, il Campo di Bolzano e i circa 200 campi sparsi per la penisola (tra cui quelli in Jugoslavia che se studiati spiegherebbero meglio la storia del Fronte Orientale e delle vicende successive alla II Guerra Mondiale). Di tutto questo in Italia non si parla ma si discute (notizia di oggi) su un coro scolastico che vorrebbe cantare "Bella Ciao" alla cerimonia per scoprire una targa per "nonno" Bruno Fantera, che nella sua casa salvò dalle deportazioni nazifasciste una famiglia di ebrei ed è per questo riconosciuto come "Giusto tra le nazioni". Un gruppetto di genitori si oppone perchè fornirebbe "una lettura di parte della II guerra mondiale" (qualunque cosa voglia dire questa frase) e non si scandalizza quando una decina di imbecilli va a Gorizia a commemorare la X Mas (che si dilettava in rastrellamenti, furti, esecuzioni sommarie...). E ci si domanda perchè un cialtrone come Salvini, e come lui tanti politici e politicanti, dica "eh ma Mussolini ha fatto anche cose buone"... Noi italiani non siamo brava gente e non abbiamo manco memoria.

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