Prendo spunto dalle parole del
Presidente della Camera Boldrini sul ruolo delle donne nella pubblicità per
provare a fare un ragionamento un po’ più profondo delle scemenze dette da
giornalisti, commentatori, politici, pseudo-industriali, di destra, di sinistra,
di centro, di alto o basso. La Boldrini ha perfettamente ragione la pubblicità
stereotipa la donna riducendola di fatto a 3 ruoli: puttana, angelo del
focolare oppure una cretina che ha bisogno di un uomo che la diriga. La
Boldrini ha parlato di “donna che serve a tavola” e ha ragione ma il ruolo
famigliare della donna è solo quello? È solo fare le pulizie e accudire i
figli? Il ruolo del “maschio” è solo quello di andare a lavorare e per il resto
passare il tempo sul divano oppure a fare qualche sport improbabile? Se questo fosse solo legato alla pubblicità
non sarebbe di per se uno scandalo, il problema è che questa visione della
donna è assolutamente maggioritaria nel paese e non solo tra i maschi. Per anni
si è pensato che una visione femminile legata solo alla sfera famigliare fosse
retaggio della destra che nel ventennio aveva usato la donna e la famiglia per
la propaganda, nella realtà ho sentito decine di persone che si dicono di
sinistra commentare come il più becero nostalgico del “quando c’era lui”.
Purtroppo sono responsabili di questo le donne stesse, quelle che
inculcano nella testa delle figlie che non c’e’ nulla di meglio che un bel
matrimonio con l’abito bianco e l’orchestrina, quelle che trattano i figli
maschi come principi ereditari. In definitiva le parole della Boldrini hanno
creato polemica perceè hanno sostanzialmente infilato il coltello nella piaga e
a questo la società italiana non è assolutamentepronte.
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