Già quando vidi il mio, anzi nostro, libro nelle vetrine delle librerie in centro rimasi quasi stranito e ammetto che una lacrimuccia ha fatto la sua comparsa. Avere poi l'occasione di presentarlo in sedi prestigiose come il Salone del Libro di Torino oppure la Biblioteca Civica Centrale che ha anche sede nel nostro quartiere è stato sicuramente una delle cose più belle della mia vita. Ma sapere che qualcuno l'ha letto (escludendo parenti, amici e conoscenti) e ne ha anche scritto perdipiu' su una pubblicazione prestigiosa come "Studi piemontesi" ( Rassegna di lettere, storia, arti e varia umanità edita dal Centro Studi Piemontesi), non può che emozionarmi e rendermi felice. La frase finale mi ricorda la presentazione che facemmo al Salone, Torino è una città inclusiva e quindi che a scrivere ma soprattutto che a leggere non solo il nostro libro ma tutti quelli della collana siano non solo i torinesi doc ma anche tutti quei nuovi torinesi che nel tempo hanno imparato ad apprezzare la città e si sono un po' "sabaudizzati".
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