Riprendo quest'ottimo articolo di Gabriele Ferraris pubblicato su TorinoSette, per pormi una domanda: ma puo' la cultura essere solo ed esclusivamente legata ai bilanci oppure deve, anche in tempi di magra, essere finanziata e curata a prescindere dai vincoli. Non parlo di sprechi e doppioni ma di sostegno a tutte quelle iniziative, associazioni ed enti che di fatto si sostituiscono allo stato nel mantenimento di un'offerta culturale degna di una nazione civile. Non capisco come questo semplice concetto non venga capito da chi la cultura amministra.
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