venerdì 24 gennaio 2025

Ma il Parmigiano è sempre stato come lo conosciamo?

 



Sempre per la serie gli italiani straparlano di gastronomia ma pochi la studiano porto un altro esempio dopo quello della carbonara il parmigiano!

Sfogliano il già citato "La Grande Cucina" di Veronelli e Carnacina troviamo la descrizione del "Grana Parmigiano e Reggiano" "...Il nome gli viene dalla struttura granulosa, inframmezzata da piccoli vani, o occhi. ... E' di pasta dura, compatta, di colore giallo-chiaro di caratteristico aroma, di sapore intenso, piccante ma non troppo, estremamente piacevole. Ha la crosta piuttosto dura. ...la fabbricazione del grana va dall'aprile al novembre in forme cilindriche di 25-30 chili, esternamente colorate di nero-verdastro..."

Sicuri di riconoscere il parmigiano attuale oppure è più simile a quello nell'immagine che, sì, è il famoso parmesan del Wisconsin che si è iniziato a produrre grazie a casari italiani che immigrati negli Stati Uniti tra la fine dell'800 e l'inizio del '900.

P.S. chi avesse ancora dei dubbi riguardi il film "Il compagno don Camillo" (1965) in alcune scene compaiono forme di parmigiano più piccole e con la crosta nera.


venerdì 27 dicembre 2024

M. nascita e crollo di una dittatura

 



L’italia è in guerra nonostante i fatti e le evidenze sulla scarsità militare Mussolini progetto attacchi e invasioni, dichiara guerra alla Francia che nei fatti è già caduta eppure ci infligge una pesante sconfitta. Poi rivolge gli occhi sulla Grecia contando sul fatto che l’esercito ellenico sia piccolo e malandato eppure ci perdiamo nel fango e sulle montagne dei balcani. Poi brighiamo politicamente sostenendo Ante Pavelic e suoi Ustascia per destabilizzare la Jugoslavia e imporre il nostro controllo su Croazia e Slovenia, anche questa volta ci troviamo impantanati in una guerra che non abbiamo i mezzi per vincere nonostante i crimini e le atrocità ordinate dal regime e dai generali in campo. Perdiamo il controllo delle colonie nordafricane nonostante l’aiuto dei tedeschi perdendo nel deserto migliaia di uomini e di mezzi nel sogno di arrivare all’Egitto ci troviamo a dover capitolare. Infine ci infiliamo anche nell’avventura Russa, sapendo benissimo di non essere in grado di gestire un conflitto simile, mal armati, mal comandati mandiamo gli alpini nelle steppe Ucraine a farsi macellare da un nemico sia militare che climatico, molti dei pochi militari che riusciranno a tornare imbracceranno le armi nei quadri della resistenza. Cinque guerre di aggressione, cinque sconfitte, l’esercito si scioglie anche nel momento in cui deve difendere il suolo italiano, la Sicilia viene persa in poco tempo e si arriva così all’ordine del giorno del Gran Consiglio voluto da Dino Grandi che di fatto esautora Mussolini che poco dopo viene arrestato per ordine del Re. Il ritratto del Duce in questo capitolo è, se possibile, ancora più cupo, un uomo disfatto, pavido, mal consigliato, che vive in un mondo di fantasia nel quale il problema non sono gli ordini e le decisioni assurde che ha preso lui ma sono gli italiani, italiani che lui disprezza come uomini e come soldati.



Il terzo volume si apre con la visita di Hitler in Italia nel 1938 e termina con l’entrata in guerra nel 1940. Il gran Cialtrone millanta con il dittatore tedesco forze militari e industriali inesistenti e si lascia affascinare dalla forza germanica. Incurante di qualunque consiglio e anche di qualunque evidenza lascia che l’Italia precipiti. Convinto che Hitler si lasci guidare e che quindi l’Italia possa essere protagonista prepara piani militari insensati cedendo ai consigli dei cortigiani e allontanando l’unica consigliera e amante che aveva una visione ben lucida degli avvenimenti. Intanto i gerarchi del fascismo ingrassano e intrallazzano, l’economia italiana va a rotoli, l’esercito italiano non si evolve con i tempi siamo indietro, militarmente, sia in cielo, che in terra che in mare. I Tedeschi ci considerano dei pessimi soldati e politicamente inaffidabili. E in tutto questo un tronfio dittatore ci porta verso una guerra disastrosa.



Il secondo capitolo delle vicende italiane tra le due guerre è forse meno potente del primo ma è anche meno ricco di violenza. Dopo il delitto Matteotti Mussolini consolida il potere e lo fa approfittando dell'incapacità dei socialisti di essere avversari e dell'ignavia del mondo liberale che anzi più volte gli va in soccorso. E' un'Italia che senza accorgersene si trova piegata ai voleri del tiranno che poco a poco distrugge qualunque parvenza di democrazia, un dittatore che non esita a passare sopra a chiunque siano i suoi compagni di battaglia, sia la famiglia, siano le sue molte amanti.

Che ritratto di Italia e di Mussolini viene fuori, l'Italia è un paese inerme con un re inutile e incapace, un mondo politico che in fretta si riposiziona a favore del dittatore, un mondo economico che vede con favore l'eliminazione dei sindacati e quindi anche di qualunque forma di conflittualità con i lavoratori e questo nonostante i disastrosi provvedimenti economici del regime. Mussolini è un uomo solo al comando, non si fida di nessuno neanche dei suoi strettissimi collaboratori che non esita a buttare in mare quando ne ha convenienza, dal punto di vista economico è un disastro nessuno dei suoi provvedimenti è in qualche modo utile a trasformare l'Italia in quella potenza che lui vagheggia, in politica estera non ha nessun peso. Alla ricerca della grande impresa si butta nell'avventura libica e solo con il terrore e il genocidio riesce ad aver ragione dei libici che non accettano la presenza italiana.

Globalmente un affresco di un'Italia povera sia in città che in campagna, che accetta di trasformarsi in una dittatura per incapacità delle sue classi dirigenti e per la forza di una propaganda martellante.

(2 Giugno 2021)




Dopo mesi di faticosa lettura sono giunto alla fine del libro di Scurati. Un libro duro e difficile da digerire per chiunque si professi antifascista. La narrazione mette a nudo la pavidità e l’inutilità di Vittorio Emanuele III re incapace di assumere decisioni. L’ignavia e la pochezza di molti celebrati intelettuali, da Croce a Pirandello a Malaparte, che per comodità, piaggeria e presunta superiorità diedero credito al regime.

L’insipienza di una sinistra che non seppe fare argine ma anzi si perse tra faide interne fino, di fatto, a favorire l’ascesa del fascismo. La contiguità tra ambienti della sinistra e fascismo da Nenni a Bombacci. L’infinita incapacità della vecchia politica italiana a capire i sommovimenti popolari, i Facta, i Giolitti, i Salandra, i Nitti, tutti a modo loro in qualche modo agevolarono l’ascesa di Mussolini. Furono in pochi a mantenere la barra salda da un lato Matteotti e dall’altra Don Sturzo, il primo assassinato il secondo allontanato dalla vita politica dal Vaticano.

Poi c’è lui “il figlio del secolo”, ignorante, puttaniere, un giocatore di poker per alcuni momenti della sua vita incredibilmente fortunato, pavido e vigliacco, voltagabbana in ogni momento della sua esistenza. Che sfrutta la vicinanza della Sarfatti per ripulirsi e accreditarsi presso l’intellighenzia del momento, Sarfatti che una volta conquistato il potere viene man mano allontanata non essendo più utile.

Viene descritto perfettamente il ruolo di D’Annunzio che senza rendersene minimamente conto preso dal suo ego ipertrofico e la sua ricerca continua dell’eroismo fine a se stesso, è colui che in qualche modo legittima un mediocre giornalista come guida per un’Italia che vive sulla retorica di una presunta vittoria “mutilata”, un D’Annunzio che per quattro lire si tacita quando la violenza fascista diventa palese.

Come ho detto all’inizio è un libro duro e difficile che costringe il lettore a continui ricorsi ad altri libri o alle risorse della rete per riprendere fatti, date, biografie di personaggi per riuscire a stare dietro in modo corretto al filo del racconto.

Un libro potente che dovrebbe essere letto soprattutto dai giovani per dimenticare quell’aura di misticismo ed epico valore che circonda la figura di un mediocre giornalista, politico e soprattutto uomo come Mussolini.

(26 Aprile 2020)

venerdì 15 novembre 2024

Italia VS Stati Uniti secondo ChatGPT



Ho chiesto a ChatGPT di accostare le regioni italiane a singoli stati degli Stati Uniti sulla base della geografia, della popolazione, dell’economia e della società. Queste è il risultato

1. Abruzzo → West Virginia

Abruzzo: Regione montuosa, ricca di paesaggi naturali e tradizioni agricole. Ha una forte identità regionale e una certa solitudine, con piccole città e villaggi sparsi.

West Virginia: Anch'essa una regione montuosa, con una forte tradizione rurale e una popolazione che, purtroppo, ha visto un lento declino economico in alcune aree. Entrambe le regioni hanno un mix di paesaggi montuosi e storie industriali, seppur molto differenti in termini di sviluppo.

2. Basilicata → Vermont

Basilicata: Una regione montuosa con una forte componente rurale e paesaggi naturali incontaminati. Pochi grandi centri urbani e una cultura molto legata alla terra e alle tradizioni.

Vermont: Una regione che condivide l’amore per la natura, la tranquillità e il paesaggio montano. Vermont è anche nota per le sue piccole città e la scarsa densità di popolazione, similmente alla Basilicata.

3. Calabria → Alabama

Calabria: Regione costiera e montuosa, famosa per la sua cucina piccante e i suoi legami con la tradizione meridionale. Ha una forte componente di emigrazione e un’economia rurale.

Alabama: Anch'essa una regione del Sud, con forti tradizioni culturali, una cucina tipica e una storia di emigrazione verso il Nord. Entrambe le regioni hanno una cultura calda e accogliente, con un forte senso di identità regionale.

4. Campania → New York

Campania: Regione vibrante con una forte identità culturale, particolarmente legata alla città di Napoli e alla cucina (pasta, pizza). La Campania ha anche una tradizione storica importante (Pompei, la Costiera Amalfitana).

New York: Uno degli stati più internazionalmente riconosciuti e vibranti degli USA, con una grande città (New York City) che ha una cultura simile a Napoli in termini di energia, diversità e una presenza significativa di immigrati, tra cui molti italiani.

5. Emilia-Romagna → Massachusetts

Emilia-Romagna: Regione altamente industrializzata e con una grande tradizione culturale e gastronomica (Parma, Bologna). È una delle regioni più avanzate dal punto di vista politico e sociale.

Massachusetts: Un altro stato con una forte tradizione culturale e progressista, conosciuto per l’innovazione tecnologica e l’eccellenza universitaria (Harvard, MIT). Come l’Emilia-Romagna, il Massachusetts è molto sviluppato dal punto di vista educativo, economico e culturale.

6. Friuli Venezia Giulia → Oregon

Friuli Venezia Giulia: Regione con una grande varietà geografica (Alpi, pianura, mare), con una cultura fortemente influenzata dalle tradizioni mitteleuropee e una forte componente di minoranze linguistiche.

Oregon: Regione dell’Ovest degli USA con paesaggi variegati, dalle montagne alla costa, e una cultura influenzata dalle tradizioni nordiche. Entrambe le regioni hanno una forte identità locale e un mix di tradizioni culturali.

7. Lazio → California

Lazio: Regione centrale d'Italia con una capitale, Roma, che è un crocevia di storia, cultura e politica. La regione ha un mix di tradizioni moderne e antiche e ospita anche numerosi centri di potere e di innovazione.

California: Stessa cosa per la California, con Los Angeles e San Francisco che rappresentano punti di riferimento globali per la cultura, la politica e l’economia. Entrambe le regioni sono influenti a livello mondiale.

8. Liguria → Hawaii

Liguria: Regione costiera con una tradizione marinara e paesaggi mozzafiato, famosa per la sua cucina (pesto) e per le Cinque Terre. Il clima mite e il turismo sono tra i suoi punti forti.

Hawaii: Regione costiera con una tradizione marinara e una forte identità culturale legata al mare, al turismo e alle tradizioni locali. Entrambe le regioni sono celebri per il loro paesaggio naturale e la cultura legata all’oceano.

9. Lombardia → Illinois

Lombardia: Regione industriale e commerciale, con Milano come cuore economico e culturale. Ha una forte presenza di attività finanziarie e moda.

Illinois: Anche l'Illinois è una regione industriale e commerciale, con Chicago che è uno dei centri finanziari e culturali più importanti degli Stati Uniti. Entrambe sono potenze economiche regionali.

10. Marche → Minnesota

Marche: Regione che bilancia tradizione rurale e un’industria in espansione, con una forte identità legata al paesaggio collinare e alla cucina.

Minnesota: Regione che ha un mix di agricoltura, piccole industrie e bellezze naturali. Entrambe le regioni sono conosciute per la qualità della vita e per una solida classe media.

11. Molise → Wyoming

Molise: Regione piccola e poco popolata, che conserva una forte identità rurale e montuosa, con tradizioni agricole e artigianali.

Wyoming: Una delle regioni meno popolate degli Stati Uniti, con una forte identità rurale e una geografia prevalentemente montuosa e selvaggia.

12. Piemonte → Michigan

Piemonte: Regione industriale e con un forte legame con la tradizione automobilistica (Fiat). Il paesaggio varia dalle montagne alla pianura.

Michigan: Lo stato del Michigan ha una forte tradizione industriale, in particolare nell'industria automobilistica (Detroit). Entrambi gli stati sono legati all'industria e alla produzione, pur avendo una notevole varietà paesaggistica.

13. Puglia → Florida

Puglia: Regione costiera e agricola con una grande tradizione di produzione alimentare (olio d'oliva, vino). Le sue spiagge e il clima sono un grande punto di forza.

Florida: Anche la Florida è conosciuta per le sue spiagge e per il clima caldo, ed è una regione fortemente agricola (agrumi). Entrambe le regioni sono anche molto popolari come destinazioni turistiche.

14. Sardegna → Alaska

Sardegna: Regione isolata, con una forte identità culturale e tradizioni locali, un paesaggio che spazia dalle montagne alla costa.

Alaska: Un'altra regione isolata, ma famosa per la sua natura incontaminata, la cultura di frontiera e le tradizioni locali uniche. Entrambe sono relativamente lontane dai grandi centri urbani.

15. Sicilia → Texas

Sicilia: Regione con una grande tradizione culturale e storica, paesaggi vari e una forte identità legata alla cucina, al folklore e alla lingua. Ha anche una forte componente di emigrazione.

Texas: Anche il Texas ha una forte identità culturale, una storia complessa e una grande diversità di paesaggi, da deserti a praterie. Entrambe le regioni sono orgogliose delle loro tradizioni e della loro storia.

16. Toscana → Colorado

Toscana: Regione rinomata per la sua bellezza naturale, i suoi vigneti, la sua arte e la sua storia. Una forte identità regionale, con un'economia basata sia sul turismo che sull'agricoltura.

Colorado: Con paesaggi montuosi e una forte tradizione di turismo all'aria aperta, il Colorado ha una bellezza naturale simile a quella della Toscana. Entrambe le regioni attirano i visitatori per la loro natura incontaminata e il lifestyle all'aria aperta.

17. Umbria → New Hampshire

Umbria: Regione verde, ricca di paesaggi collinari, tradizioni agricole e una cultura che ha mantenuto forte il legame con la natura e la spiritualità.

New Hampshire: Una regione che valorizza la vita rurale, la natura e la tranquillità, con una forte connessione al paesaggio montano e alle tradizioni locali.

18 Valle d’Aosta → Montana

Valle d'Aosta: è una regione piccola e montuosa, con una forte tradizione alpina, un'identità culturale marcata e una grande attenzione al turismo invernale (sci, escursionismo). La sua popolazione è relativamente ridotta, ma la regione è molto apprezzata per il suo paesaggio e la qualità della vita.

Montana: ha una geografia simile, con imponenti montagne (le Montagne Rocciose), una cultura legata all'outdoor e una bassa densità di popolazione. Come la Valle d'Aosta, il Montana è noto per il suo turismo all'aperto e per un lifestyle tranquillo e orientato alla natura. Entrambe le regioni sono destinate a chi cerca tranquillità, paesaggi spettacolari e attività in montagna.

19 Trentino Aldo Adige → Colorado

Trentino-Alto Adige: Conosciuto per le sue Alpi e per la tradizione di sport invernali, il Trentino-Alto Adige è una regione che unisce una forte componente storica (in particolare legata alle influenze austriache) e una grande attenzione per l'ambiente e la qualità della vita. La regione è molto orientata al turismo montano, con paesaggi spettacolari e una forte industria legata all'ospitalità.

Colorado: ha una geografia simile, con le sue maestose Rocky Mountains. Come il Trentino-Alto Adige, il Colorado è una meta turistica rinomata per gli sport invernali, ma anche per l'escursionismo, il ciclismo e le attività all'aria aperta in estate. Inoltre, entrambe le regioni hanno una forte tradizione di protezione dell'ambiente e un mix di cultura locale e influenze esterne. Anche il Trentino-Alto Adige ha una significativa minoranza linguistica (tedesca) che richiama l'influenza mitteleuropea, un aspetto che si può paragonare al multiculturalismo che si trova in Colorado, dove convivono diverse comunità e influenze.

20 Veneto → Ohio

Veneto: varietà di paesaggi con grande densità di popolazione nelle aree urbane e costiere. È una delle regioni più ricche d'Italia, con un'economia diversificata che spazia dall'industria (meccanica, moda, alimentare) al turismo (Venezia è una delle città più visitate al mondo), fino all'agricoltura (prodotto vino, frutta, ortaggi). Il Veneto ha un forte settore delle piccole e medie imprese, che è un motore fondamentale dell'economia.

Ohio: ha una geografia relativamente variegata, con laghi, colline e pianure. Come il Veneto, l'Ohio ha un mix di aree urbane e rurali, con una grande densità di popolazione nelle zone centrali e settentrionali. Tradizionalmente un centro industriale, con un'economia che ha visto una grande crescita nel settore automobilistico, dell'acciaio e della produzione, nonostante questo l'agricoltura rimane comunque un pilastro dell'economia, con coltivazioni di mais, soia e prodotti lattiero-caseari.



mercoledì 11 settembre 2024

Ma nella carbonara ci va l'aglio?



Nell'ormai annosa e, in buona parte, stucchevole diatriba sulla "vera carbonara" vorrei aggiungere i miei "two cents", è appurato che la prima ricetta pubblicata in Italia risalga al 1954 e sia la ricetta 278 pubblicata sulla "cucina italiana" e prevedeva: spaghetti, pancetta, gruviera, aglio, uova intere, sale, pepe, si noti che non si parla di guanciale, pecorino e si aggiunge l'aglio.  Nel 1960 Carnacina (romano, all'epoca il più famoso gastronomo italiano che aveva lavorato con Escoffier e nei miglior alberghi e ristoranti d'Europa) e Veronelli pubblicano " La Grande Cucina" nella quale troviamo la loro ricetta della carbonara: spaghetti, ganascia di maiale (guanciale), olio, uova intere, parmigiano, sale, pepe, burro, panna liquida. Si può notare la mancanza del pecorino, la presenza del guanciale (citato per la prima volta nella ricetta) e la presenza di burro e panna. 

Cosa possiamo evincere da tutto questo direi, semplicemente, che per l'ennesima volta viene fuori l'assoluta cialtroneria degli italiani che pensano di essere gli unici depositari di chissà quali segreti culinari e invece non sanno distinguere il vero dal falso

lunedì 19 febbraio 2024

Il valore dello sport





 L'altro giorno, scartabellando tra i file del pc mi è venuta fuori la foto che vedete. E' probabilmente del '76 o '77 e ritrae la formazione ragazzi della Juventus 48 di baseball di Torino (io sono il quarto da sinistra nella prima fila), ad una prima occhiata salta agli occhi che eravamo un tantinello sgarrupati, divise tutte di tonalità diverse (anche se in b/n si notano i millemila lavaggi subiti) e l'assoluta assenza di materiali di squadra (giubbotti, tute, cappellini, borse). Oggi una qualsiasi giovanile di qualsiasi sport potrebbe presentarsi così e i genitori lo accetterebbero? All'epoca nessuno batteva ciglio e siamo cresciuti comunque felici e uniti tanto che molti di quei ragazzi si frequentano ancora oggi a distanza di quasi 50 anni e forse quello era il vero valore dello sport e il suo insegnamento a prescindere dal risultato sportivo che per ragazzini che andavano dai 9 agli 11 anni era secondario rispetto all'essere un gruppo di amici.

sabato 19 agosto 2023

Ciao Carletto!




 Campionato di Serie A 1975-1976, 26 giornata giocata il 18 aprile alle ore 15,30, si affrontano Torino e Fiorentina, con i granata lanciati verso il primo scudetto dopo Superga. Sulla panchina dei viola siede Carletto Mazzone da Roma. Pulici è qualche settimana che non segna ma in quel giorno potrebbe farlo anche da legato, e quindi in una partita molto combattuta Puliciclone (come lo chiamava Giani Brera fu Carlo) segna una tripletta pallonetto dal limite, colpo di testa e fuga a saltare il portiere e depositare in rete.  Mentre trotterella verso il centrocampo per riprendere il gioco Mazzone gli fa un cenno, Pulici si avvicina e lui gli porge la mano per stringerla e complimentarsi. Carletto era sanguigno (come dimostrerà anni dopo in Brescia-Atalanta) ma aveva anche un grande rispetto per gli avversari e così voglio ricordarlo.



archiviotoro

giovedì 11 maggio 2023

Il problema sono gli studenti fuori sede o le pessime performance delle Università italiane



 

Gran cagnara sui giornali per la protesta contro il caro affitti per gli studenti fuori sede, indignazione generale, commenti, proposte folli e assurde. Nessuno però si è soffermato su un dato che reputo essenziale, in Italia esistono 66 atenei pubblici distribuiti in modo abbastanza capillare su tutto il territorio, praticamente in ogni capoluogo di provincia, per un totale di 293 sedi universitarie. Al di là di corsi particolari che magari esistono in una sola sede e quindi lo studente che intende frequentarli non ha altra scelta che trasferirsi, cosa spinge ad andare a frequentare lettere a Roma piuttosto che a Palermo o a Torino?sarà che molte delle facoltà sono pessime e gli studenti se ne tengono, giustamente, alla larga? E se fosse così perché vengono tenute in vita a spese dei contribuenti senza che il ministero abbia nulla da eccepire. Quei denari andrebbero spesi per il diritto allo studio e probabilmente si risolverebbe anche, in parte, il problema degli affitti per i fuori sede. Quelle facoltà andrebbero chiuse o riformate, i Rettori e i Professori che le guidano valutati e, se necessario, dimessi. Ma si sa in Italia le Università sono gestite non con criteri di merito e performance ma solo per baronie e non è un caso che nessun ateno italiano sia nei primi 100 al mondo.


domenica 2 aprile 2023

Cucina questa sconosciuta

 E ancora una volta mi trovo a dover parlare di quanto gli italiani pensino di conoscere la cucina mentre, nella realtà vivono di miti. Oggi è il turno di brioche, cornetto e croissant che molti, anzi quasi tutti, usano indifferentemente quando invece si riferiscono a ricette diverse. I veri pasticceri, non i "cake designer" cioè quelli che ricoprono ettari di pan di spagna di pasta di zucchero, sanno perfettamente che:

- Brioche si riferisce a un impasto che per 500 gr. di farina richiede 300 gr. di burro (in due fasi), di solito le brioche sono rotonde (simili al tuoppo siciliano);





- cornetto l'impasto è simile a quello della brioche ma ha meno burro, più o meno 100 gr. per 500 gr. di farina e la forma non è arcuata;



- croissant, anche se dal nome non sembra è di origine austriaca, non prevede le uova nell'impasto.





venerdì 24 marzo 2023

Ancora con sti oriundi... ma basta!

 

Maschio e Sivori in nazionale nel 1962

Ieri ha esordito in nazionale Mateo Retegui calciatore argentino con passaporto italiano per via del nonno materno proveniente da Canicattì, e via alle solite polemiche nazionaliste sul fatto che non parli italiano o che non conosca l’Italia (polemiche già sentite in occasione della recentissima partecipazione della nazionale italiana al World Baseball Classic).

Vorrei ricordare ai soliti che strepitano sulla mancata identità della nazionale che l’Italia, storicamente, ha sempre attinto a piene mani dal sudamerica e con molti oriundi in campo abbiamo vinto anche dei titoli mondiali (nel ‘34 Orsi, Demaria, Monti, Guaita, Guarisi; nel ‘38 Andreolo), nel mondiale 2006 l’argentino Camoranesi.

Abbiamo naturalizzato gente che aveva già giocato, e pure vinto, con altre nazionali come Schiaffino, Ghiggia, Sivori, Altafini, Angelillo. Nell’ultimo europeo vinto abbiamo schierato tre brasiliani (Jorginho, Toloi e Emerson Palmieri), . Senza contare l’enorme numero di oriundi utilizzati dagli anni ‘30 ad oggi e parliamo di gente come Puricelli, Firmani, Sormani, Montuori, Pesaola, Libonatti, Cesarini, Sallustri.

Direi che possiamo tranquillamente piantarla con la retorica dell’identità della nazionale italiana.

giovedì 5 gennaio 2023

Greatings from Asbury Park, N.J.

 



 Il 5 gennaio 1973 la Columbia Records, pur non troppo convinta, pubblica il primo album di Bruce Srpingsteen, “Greatings from Asbury Park, N.J”. Il titolo e la copertina sono già un manifesto del lavoro di Springsteen. Asbury Park è una città balneare del New Jersey che per il giovane Bruce era la fuga dalla Freehold piccola e soffocante e dove trovava i primi ingaggi da musicista. È un disco non ancora maturo nel quale non è ancora presente la E-Street band al completo, Little Steven parteciperà solo alla fase iniziale, alle tastiere c’è David Sancius che conosceremo in Italia per aver lavorato con Zucchero, alla batteria Vini Lopes. Dalla disco vennero estratti due singoli entrambi composti alla fine della lavorazione perché la casa discografica riteneva che l’LP non fosse all’altezza delle aspettative, il primo fu “Blinded by the lights” testo abbastanza autobiografico (il batterista pazzo del primo verso è Vini Lopes) e molto dylaniano dal punto della verbosità, la prima strofa potrebbe essere stata scritta da Bob senza problemi:


Madman drummers bummers and Indians in the summer with a teenage diplomat

In the dumps with the mumps as the adolescent pumps his way into his hat

With a boulder on my shoulder feelin' kinda older

I tripped the Merry-go-round

With this very unpleasing sneezing and wheezing the calliope Crashed to the ground”.

Il secondo singolo è “Spirit in the night” nel quale il marchio di fabbrica sono i personaggi inseriti da Bruce nel racconto [Wild Billy (Billy "il Selvaggio"), Killer Joe (Joe "il Sicario"), Hazy Davy (Davy "il Pallido") e Crazy Janey (Janey "la Matta")] e che diventeranno una costante nella sua produzione.

La canzone che a mio parere è la più importante dell’album e che introduce tematiche che saranno presenti in praticamente tutto il lavoro di Springsteen è “It’s hard to be a saint in the city” nella quale racconta la di un ragazzo di provincia (come avrebbe potuto essere lui) catapultato nella Grande Mela e che si aggira per i bassifondi orgoglioso del suo aspetto e del suo modo di vestire cercando approvazione e fuga dalla realtà provinciale che lo opprime.


Tracce:

Lato A

Blinded by the Light

Growin' Up

Mary Queen of Arkansas

Does This Bus Stop at 82nd Street?

Lost in the Flood

Lato B

The Angel

For You

Spirit in the Night

It's Hard to Be a Saint in the City


Buon ascolto...