giovedì 26 giugno 2014

Perchè difendo Balotelli

Perchè in uno sport di squadra si vince e si perde come una squadra
Perchè il pesce puzza dalla testa
Perchè un capro espiatorio fa troppo comodo
Perchè nessuno in questa Italia può dare lezioni di moralità
Perchè è troppo facile trovare un colpevole senza analizzare le motivazioni
Perchè il calcio italiano è bacato
Perchè ne' Buffon, ne' De Rossi, ne' Pirlo possono dare lezioni
Perchè il calcio italiano è più simile al wrestling che allo sport
Perchè  i giornalisti italiani sono dei servi
Perchè non si puo' addossare a un ragazzo con tutti i suoi limiti i difetti di un movimento asfittico e ridicolo.


mercoledì 25 giugno 2014

Il colpevole perfetto


Brasile 2014, l’Italia parte tra le fanfare, le aspettive delle alte sfere, il prolungamento del contratto a Prandelli (non si capisce per quale motivo prima e non dopo… mistero), insomma tutto fa pensare a una spedizione trionfale, peccato che nessuno si soffermi su ciò che Prandelli ha costruito nell’ultimo anno, dal terzo posto della Confederation Cup gli Azzurri hanno giocato 11 partite tra ufficiali e amichevoli e hanno l’invidiabile score di 3 vittorie (Bulgaria, Repubblica Ceca e Fluminense), 2 sconfitte (Argentina e Spagna) e 6 pareggi.  Quindi tutt’altro che una squadra irresistibile contando che si sono incontrati colossi come Lussemburgo e Armenia. Eppure c’è una fiducia incrollabile nella nazionale nonostante l’unico risultato di rilievo sia il terzo posto alla Confederation Cup (che non conta ovviamente nulla e dove riuscimmo a battere a fatica Messico, Giappone e ai rigori l’Uruguay, perdendo nettamente contro Brasile e ai rigori con la Spagna).
Si arriva alle convocazioni e il delirio mentale di Prandelli prende il sopravvento e quindi assistiamo a un balletto ioneschiano, nel preritiro si porta Rossi e Destro per poi cassarli per convocare Cassano e Insigne. In difesa preferisce Paletta a Ranocchia. Si arriva alla prima amichevole contro la fortissima Irlanda e mette in campo le seconde linee, in questa partita di fa male Montolivo che verrà sostituito da Parolo, non si va comunque oltre allo 0-0. Giochiamo quindi contro il temibile Lussemburgo e non andiamo oltre all’1-1, l’ultima amichevole premondiale è contro una squadra di Club, il Fluminense. Qui Prandelli da il meglio di se cambiando completamente l’assetto tattico della squadra mettendo in campo un tridente offensivo vero con Immobile tra Cerci e Insigne, dopo un inizio difficile la squadra ingrana e vince largamente.  In un mondo normale l’indicazione sarebbe chiarissima e invece Prandelli per l’esordio sceglie una specie di 4-1-4-1 iperdifensivo con il solo Balotelli avanti e con Candreva e Marchisio! Esterni, incontriamo una non irresistibile Inghilterra e nonostante questo vinciamo faticando una partita in cui forse il pareggio era giusto. Come sempre il risultato è fondamentale e quindi nessuno chiede conto a Prandelli dell’assurdo schieramento nel quale Balotelli rimane “pinzato” tra i due centrali difensivi per venire servito solo dai soliti lancioni lunghi di Pirlo e passa anche in sordina la terrificante prova di Chiellini e Paletta. Per la partita con la Costarica che a sorpresa ha “affettato” l’Uruguay giocando in velocità e sfruttando il contropiede, il pavido Prandelli rinuncia a giocare e ripresenta questo modulo rendendolo, se possibile, ancora più difensivo e quindi sostituendo Verratti con la salma di Thiago Motta, spostando Chiellini al centro e inserendo Abate (reduce da una stagione orrenda) come esterno. Alla fine riusciamo nell’impresa di perdere, tiriamo poco in porta e soprattutto siamo in piena confusione tattica, nel secondo tempo il CT fa entrare in sequenza Cassano, Insigne e Cerci che finiscono per pestarsi i piedi l’uno con l’altro. Si arriva quindi alla partita dentro-fuori con l’Uruguay, l’allenatore stravolge la squadra andando a ripescare la difesa a 3 della juventus, esterni il recuperato De Sciglio e Darmian (gran mondiale il suo) in mezzo Verratti, Pirlo e Marchisio e davanti Balotelli e Immobile. Salta agli occhi la scelta di far giocare due punte molto simili tra loro e di difficile coesistenza e infatti per 45 minuti non tiriamo in porta e non siamo mai pericolosi, Balotelli fa di tutto per farsi espellere e costringe Prandelli a meditare la sostituzione. Sostituzione che sarebbe sacrosanta e che visto l’atteggiamento attendista dei sudamericani andrebbe fatta scegliendo uno tra Cerci e Insigne bravi tecnicamente e veloci così da impensierire la difesa Uruguaiana. Invece il maestro tattico stupisce tutti e stravolge il 3-5-2 con l’ingresso di parolo tornando al 4-1-4-1 che assomiglia tanto, però, a un 3-6-1. Continuiamo a non creare pericoli ma anche gli avversari riescono solo sporadicamente a essere pericolosi anche se reclamano un rigore su Cavani che sembra esserci e Buffon deve superarsi si Suarez. Marchisio interviene in ritardo a centrocampo e centra il ginocchio dell’avversario sotto gli occhi dell’arbitro, espulsione forse severa ma non certo scandalosa. In dieci Prandelli va completamente in Tilt, invece di cercare il contropiede si chiude mette Cassano al posto di Immobile rinunciando così a sfruttare gli spazi per cercare un improbabile possesso palla e pochi minuti dopo il capolavoro… Thiago Motta per Verratti. L’Uruguay ci schiaccia nella nostra area e il gol non tarda ad arrivare Godin di testa praticamente senza essere contrastato. L’Italia con la forza della disperazione si butta in avanti e dimostra che i sud americani, se attaccati, vanno in confusione. Comunque non creiamo una palla gol neanche per sbaglio, c’è ancora il tempo per l’ennesima sceneggiata di Chiellini che dopo aver 2-3 volte simulato testate e colpi in faccia prende, forse, un mozzico da Suarez che l’arbitro non vede. La partita finisce tristemente e l’Italia prende la strada di casa.
Vengono subito individuati i colpevoli l’arbitro e Balotelli… Chiellini (che fa della provocazione e dei colpi proibiti il suo sistema difensivo) si lamenta dell’arbitro, Prandelli piange per l’espulsione di Marchisio. In conferenza stampa allenatore e Presidente federale si dimettono ma nessun mea culpa anzi si individua la mela marcia in Balotelli che non viene difeso da nessuno manco dai compagni. Ora trovo indecente che nessuno tra i commentatori o gli addetti ai lavori si alzi e dica chiaramente che arbitro, Balotelli, Suarez non sono che il punto di arrivo di una gestione tecnica ridicola e di un calcio che  assomiglia più al wrestling che al Football. Facile scaricare sui, anzi su un singolo giocatore, un fallimento che arriva da lontano e facile anche prendersela con una decisione arbitrale nonostante non si sia mai fatto un tiro in porta nei 90 minuti. E trovo anche patetico Buffon che se la prende con i giovani. In definitiva una nazionale che dovrebbe, prima di ripartire darsi una bella ripulita.