giovedì 30 maggio 2019

Le mille e una Venezia





Premessa raramente leggo racconti, raramente leggo autori italiani e praticamente mai leggo autrici. Da tutto questo si evince che “le mille e una Venezia” dell’amica Liana Pastorin non partiva con i favori del pronostico. Però sono un ragazzo coscienzioso e ho affrontato i 10 racconti senza pregiudizio. Innanzitutto diciamo che, da un punto di vista letterario, sono ben scritti, l’autrice è bravissima a tratteggiare personaggi e ambientazioni in modo preciso e in poche parole o frasi  ti porta laddove ha deciso tu debba essere in quel momento. Stilisticamente sono ben costruiti, anche se brevi condensano in poche pagine storie dense di emozioni. In alcuni tratti sembra di leggere Gozzano, in altri Poe e alcune frasi suonano Gucciniane “ La morte fa bella Venezia, che muore da sempre...”. E’ una scrittura scorrevole anche se più volte mi sono trovato a tornare indietro di qualche frase per essere certo di non essermi perso nulla. Non so quanto ci sia di autobiografico e personale, in molti tratti mi è sembrato che Liana parlasse di se anche se stava scrivendo di altro e questo mi è molto piaciuto perché scrivere senza sentimento o emozione fa dello scrittore un burocrate della letteratura. Ci ho trovato molto di lei in questa pagine sicuramente del suo passato, del suo presente e spero anche del suo futuro.
Un consiglio se passate davanti a una libreria e lo vedete in vetrina, compratelo! Ne vale la pena.


lunedì 20 maggio 2019

Il vento dell'ovest

ho voluto sperimentare il sistema di pubblicazione in proprio messo a disposizione da Amazon, ho tirato fuori dal cassetto due racconti e così è nato "il vento dell'ovest". In formato ebook https://www.amazon.it/dp/B07RZD4MWL o cartaceo https://www.amazon.it/dp/1099214742





Due racconti dedicati a due delle mie passioni americane, il baseball e il west. Il primo è dedicato a quello che gli americani chiamano "american pastime" e che costituisce anche una summa della loro filosofia (ed è anche lo sport che ho praticato per quasi trentanni). Il secondo è bonelliano sicuramente più Ken Parker che Tex.