venerdì 24 marzo 2023

Ancora con sti oriundi... ma basta!

 

Maschio e Sivori in nazionale nel 1962

Ieri ha esordito in nazionale Mateo Retegui calciatore argentino con passaporto italiano per via del nonno materno proveniente da Canicattì, e via alle solite polemiche nazionaliste sul fatto che non parli italiano o che non conosca l’Italia (polemiche già sentite in occasione della recentissima partecipazione della nazionale italiana al World Baseball Classic).

Vorrei ricordare ai soliti che strepitano sulla mancata identità della nazionale che l’Italia, storicamente, ha sempre attinto a piene mani dal sudamerica e con molti oriundi in campo abbiamo vinto anche dei titoli mondiali (nel ‘34 Orsi, Demaria, Monti, Guaita, Guarisi; nel ‘38 Andreolo), nel mondiale 2006 l’argentino Camoranesi.

Abbiamo naturalizzato gente che aveva già giocato, e pure vinto, con altre nazionali come Schiaffino, Ghiggia, Sivori, Altafini, Angelillo. Nell’ultimo europeo vinto abbiamo schierato tre brasiliani (Jorginho, Toloi e Emerson Palmieri), . Senza contare l’enorme numero di oriundi utilizzati dagli anni ‘30 ad oggi e parliamo di gente come Puricelli, Firmani, Sormani, Montuori, Pesaola, Libonatti, Cesarini, Sallustri.

Direi che possiamo tranquillamente piantarla con la retorica dell’identità della nazionale italiana.