giovedì 12 marzo 2020

Resilienza

 




La parola resilienza in psicologia viene usata per indicare la capacità di reagire davanti ai traumi. Via via nel linguaggio comune degli ultimi anni ha perso buona parte di questo significato venendo utilizzata anche quando il trauma vero e proprio non c’è: vieni abbandonato/a dal tuo/a compagno/a? “sii resiliente”, vieni licenziato? “sii resiliente”. In realtà questa parola andrebbe usata e non abusata e dovrebbe essere riservata ai veri traumi, domandatevi se sono stati resilienti Primo Levi o Liliana Segre, se lo sono stati i sopravvissuti all’11 settembre e così via.
La storia ci insegna che l’umanità stessa è resiliente, è sopravvissuta ed è andata oltre a tremende pestilenze e calamità naturali, solo nel ‘900 ha assorbito le conseguenze delle due peggiori guerre della storia e di due epidemie devastanti, l’umanità si è sempre rialzata ed è andata avanti, esattamente ciò che capiterà anche questa volta davanti a una pandemia potenzialmente catastrofica, saremo resilienti anche a nostra insaputa, lo saremo come genere umano e non come singolo individuo. Da questi giorni bui trarremo insegnamenti imparando che la tecnologia, la scienza e tutto il sapere umano è sempre e comunque un passo indietro rispetto alle sorprese che la natura ci può riservare.

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