venerdì 11 gennaio 2019

Se il recupero diventa "gentrificazione"



Leggo sulla Stampa di oggi che i negozi all'interno della Galleria Umberto I a Porta Palazzo stanno chiudendo per lasciare spazio al "Food" (che poi vorrebbe dire gastronomia ma è molto più hipster). Anche i piani di riqualificazione del centro Palatino parlano di "Food" per non dire di quelli che riguardano il mercato del pesce. Porta Palazzo dal 1835 è il mercato popolare di Torino, quello dove puoi trovare tutti i cibi d'Italia e del mondo, quello dove puoi comprare dell'abbigliamento a basso costo. Ed è la stessa zona dove il benestante abita e fa la spesa vicino al meno abbiente, allo straniero o semplicemente al povero. E' dalla fine del secolo scorso che si parla di progetti di riqualificazione e "The Gate" ne era un'ottimo esempio, si occupava  di integrazione, di accoglienza, di miglioramento della vita e di socialità. Oggi, nonostante ad amministrare la città ci siano quelli bravi, quelli che si fanno chiamare "cittadini" di tutto questo non c'è traccia. L'unico progetto che hanno in mente, da bravi politici dell'aperitivo, è quella di trasformare una zona veramente popolare che è simbolo dell'integrazione torinese da sempre, in una grande e gigantesca osteria. Con la scusa del "Food" spariranno i negozietti e compariranno sushi bar, hamburgherie, ristoranti vegan-bio-natur-stocazzo... aumenteranno gli affitti e il piccolo commercio prima e gli abitanti poi verranno espulsi dal quartiere che diventerà la zona di hipster quarantenni imbolsiti. Se questo è il cambiamento ridatemi Andreotti.

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