Venerdì, come tutti, sono stato colto di sorpresa dalle notizie che arrivavano dalla Norvegia, dove si e' compiuta' una strage assurda. Quello che mi ha sconvolto quasi come le decine di morti e' stato che non era ancora scomparsa l'eco dell'ultimo colpo di mitragliatore che gia' le agenzie di stampa battevano la notizia e indicavano come responsabile "il terrorismo islamico" (quasi fosse una persona o una nazione). Autorevoli commentatori hanno rimbalzato la notizia per alcune ore finchè la polizia norvegese non ha confermato che il pazzo omicida era bianchissimo, cristianissimo e norvegese. Bisognerebbe interrogarsi su quanto la politica e le parole dei politici influiscano poi sulle azioni di chi gia' per conto suo e' psicologicamente squilibrato. Il nord europa e' da tempo percorso da ondate di movimento xenofobi e neonazisti, l'Ungheria ha un governo dichiaratamente xenofobo e liberticida. In questo quadro le sparate dei politici di casa nostra su immigrazione e multiculturalismo non fanno che buttare benzina sul fuoco. Nel primo dopoguerra negli ebrei venne trovato il colpevole perfetto e un onda nera percorse l'europa portando milioni e milioni di morti, oggi si sta facendo la stessa cosa con l'immigrato e l'islamico, io mi chiedo se la politica si renda conto di questo ricorso storico e non ci si debba, tra qualche anno, ritrovare in un nuovo bagno di sangue.
questa e' la prima "prima pagina" del giornale dopo l'attentato
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