Molti anni fa... correva l'anno 1981... io ero ragazzino avevo 14 anni e mi avvicinavo da neofita alla musica. Mister Fantasy a tarda sera era un appuntamento irrinunciabile e in quell'edizione la sigla finale era costituita da alcuni brani tratti da un concerto di Bruce Springsteen... allora era magro, magro, infilato in un completo di chiara fattura anni'70 probabilmente beige (io avevo un televisore in bianco e nero e quindi quel colore sembrava)... rimasi affascinato e stupefatto dalla forza di quell'ometto del New Jersey, ma quello che mi stupi' ancora di piu' era la forza della band che lo accompagnava... basso, batteria, organo, tastiere, chitarra... e soprattutto un enorme sax tenore... enorme il sax ed enorme chi lo suonava... quel sax in mano a Clarence sembrava un giocattolo in mano a un bambino. Ma quello che stupiva era come quel suono stridente riuscisse a integrarsi completamente con il resto della band e anzi ne dettasse ritmi e potenza. C'era qualcosa che legava in modo indissolubile quell'omone nero con quel piccolo ragazzo del New Jersey, sembravano uno l'alter ego dell'altro, sul palco si integravano, si cercavano fino ad arrivare al celebre bacio sulla bocca che si scambiavano durante il concerto. Era dal primo disco del Boss che il sax di Clarence Clemons dava forza alle storie raccontate... da Spirit in the night a Jungleland, da Badlands a Thunder Road, senza quel sax quei pezzi non sarebbero cio' che sono. Poco tempo dopo quella scoperta trovai in edicola una cassettina "Enciclopedia del Rock" dedicata al Boss, uno dei pezzi era la celeberrima Rosalita, pezzo lunghissimo e al cui interno Bruce presentava la Band... per ognuno dei componenti aveva un nomignolo, una battuta... ma per lui, per Clarence ogni volta componeva un vero e proprio poema... "and last but not the least!" e giu' una sfilza di nomignoli e di aggettivi... (piu' veloce di una locomotiva ecc...) fino ad arrivare a "Mr.Big Man Clarence Clemons on the saxophone"... era l'apoteosi... Oggi non ci sei piu' e nulla sara' piu' uguale, ma ti voglio pensare lassu' su una nuvola insieme a Danny che se n'e' andato qualche anno prima di te a improvvisare qualcosa per le altre anime in attesa del giudizio universale. Grazie di essere esistito.
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