Leggo sui giornali e sulla rete le continue esternazioni del guru al pesto, ormai sembra Cossiga ha una sua verità su tutto. La cosa piu' sconvolgente però è l'aura di santità che i suoi seguaci gli costruiscono attorno, e lui assume sempre di più i tratti del predicatore piuttosto che attivista politico. Il suo messaggio e' abbastanza chiaro, sono tutti uguali, è tutto lo stesso letame, và tutto male "l'e' tutto da rifare" come diceva il compianto Bartali. Lo sconvolgente e' che nei suoi confronti non si possa esercitare il benchè minimo diritto di critica, sui blog nei quali alcuni analisti (penso a Gilioli e al suo piovono rane, oppure a Zucconi su Repubblica) provano ad analizzare il fenomeno e a mettere in luce le incongruenze enormi di questo, ecco che appena pubblicano un articolo i commenti vengono praticamente cannibalizzati dai cosiddetti grillini che di fatto fanno opera di trolleraggio in modo da mandare in vacca qualunque tentativo di discussione e come non ricordare anche tutti coloro (Ricca, Sonia Alfano, De Magistris) che in qualche modo si sono messi di traverso dopo un flirt con lui e che da lui vengono oggi spernacchiati e condannati in modo non diverso da come si usava nell'Urss di Stalin o nella Cina di Mao (ovviamente come concetto non con le stesse conseguenze fisiche). Per non dire del "Baba" genovese che rifiuta qualsiasi confronto pubblico e qualsiasi intervista diretta (in questo assomiglia in modo evidente al primo ministro) parlando ormai come un oracolo. Per sua sfortuna però non è più come un tempo quando Verba volant, scripta manent, oggi la stessa tecnologia che prima condannava (1, 2) e poi l'ha reso un fenomeno tra il politico e il religioso, fa si che ogni sua "esternazione" rimanga e non cada nel dimenticatoio per cui uscite come questa dimostrano che il suo obiettivo non e' quello di cambiare sistema oppure di dare voce a chi potrebbe non averla, no quello reale e' di essere una sponda al potere, fare opposizione non al potere ma a chi al potere non c'è e in quest'ottica vanno letti i continui attacchi a PD, IDV o SEL, mentre si nota un silenzio assordante sulla Lega ad esempio (ma qui c'è un'identità di vedute vedasi le esternazioni di grillo sui rom e sui rumeni) e soprattutto sul primo ministro, chiamato psiconano ma poi alla luce dei fatti mai attaccato sui suoi provvedimenti legislativi. In conclusione Grillo non è il nuovo è semplicemente il contenitore dove il potere cerca di confinare il dissenso e soprattutto limitare l'azione delle opposizioni.
In ultimo andrebbe analizzato il rapporto tra Grillo e l'agenzia di Comunicazione che da anni ormai detta le sue mosse (la Casaleggio associati) che si occupa anche di multinazionali e banche, le stesse che Grillo ha ormai dimenticato nelle sue invettive. In definitiva Grillo si e' trasformato in Brand e di qui la necessità di essere tutti i giorni sulle pagine dei giornali anche a costo di dichiarare delle scempiaggini. Analizzerò in seguito il successo delle liste del partito 5 stelle.
Nessun commento:
Posta un commento